La lavorazione della ceramica rappresenta una delle forme d’arte più significative della Cina.
Quando si parla di ceramica cinese si pensa subito alla Porcellana Cinese.
La porcellana è stata prodotta infatti per la prima volta in Cina, probabilmente durante il periodo della dinastia Tang (618-907 d.C.).
Per essere più precisi, ancor prima in Cina era presente la lavorazione di una porcellana dura, la “protoporcellana”, che vedeva come manufatti principalmente vasi monocromatici.
Nel periodo Song, attorno al 960 d. C. la lavorazione della porcellana raggiunge una qualità superiore e per volontà dell’imperatore, vengono costruite le prime fabbriche per la lavorazione della porcellana destinata alla corte.
In questo periodo i pezzi fabbricati erano prevalentemente in celadòn, uno smalto vetroso di colore verde azzuro o grigio verde.
Ma l’epoca di maggior successo in termini di produzione, qualità e diffusione, è quella della dinastia Ming (1368-1644) .
La porcellana cinese Ming segna l’inizio del commercio dall’Estremo Oriente all’Occidente e in particolar modo in Europa, dove la porcellana dalla smaltatura di colore bianco e blu viene molto apprezzata.
Il periodo Qing (1644-1912) è quello in cui compaiono varie famiglie di porcellana colorata.
Porcellana cinese Famiglia Rosa
Ed ecco che si afferma la porcellana cinese della Famiglia Rosa.
La Famiglia Rosa è un tipo di porcellana la cui produzione risale al 1720.
Si tratta di una porcella di indiscutibile qualità sia in termini di lavorazione che di decorazione.
Ma cosa la rende cosi pregiata?
- L’eleganza delle decorazioni prevalentemente floreali
- Il colore pastello
- La consistenza del materiale
Come si può intuire dal nome, il suo colore è caratterizzato da diverse tonalità di rosa accostate al bianco.
E’ conosciuta anche con il nome di yancai (colori stranieri) per indicare la provenienza del suo colore, molto probabilmente introdotto in Oriente dai Gesuiti.
La colorazione rosa, tipica di questi porcellana, è dovuta al cloridrato d’oro e di stagno, noto come porpora di Cassio dal nome del fisico olandese, Andreas Cassius Di Leida, che per primo utilizzò questo materiale per colorare vetri.
L’introduzione di questa tonalità di colore rosa segna un grande cambiamento di tendenza e di stile che viene comunque ben accolto sia in Cina che in Europa.
Dalle tonalità brillanti del blu e del verde e dalle decorazioni di stile tipicamente cinese, si passa ai toni del rosa pastello e alle fantasie floreali che ben si sposano con il periodo Rococò che si sta vivendo in Europa.
La produzione di manufatti della Famiglia Rosa è piuttosto varia e comprende piatti, tazze, coppe e stoviglie per uso domestico generalmente destinate al mercato europeo ma anche pezzi, dal valore elevato, riservati alla corte imperiale di Pechino, che riportano sempre il marchio dell’Imperatore.
Curiosità per i collezionisti
Pare che non molto mesi fa, una famiglia francese abbia rinvenuto in soffitta un preziosissimo vaso Imperial Yangcai Famiglia Rosa del XVIII secolo che è stato battuto all’asta alla cifra di 16 milioni di euro, ovvero per una cifra 30 volte superiore a quella effettuata dagli esperti di Sotheby’s Parigi.
Porcellana cinese a guscio d’uovo
Esiste un altro tipo di porcellana cinese detta a “Guscio d’ Uovo”, altrettanto conosciuta non solo in Cina ma anche in Occidente.
Questo tipo di porcellana risale al periodo Tardo Neolitico ed è tipica della cultura Loshang sviluppatasi tra il 3000 e il 2000 a. C.
Parliamo di un periodo davvero molto lontano ma, non deve sorprendere il fatto che, ancora oggi, esistono diversi manufatti riprodotti con le stesse caratteristiche.
La lavorazione di questa porcellana traslucida richiedeva l’utilizzo di un tornio rapido, necessario per riuscire ad ottenere lo spessore estremamente sottile che caratterizza questo tipo di produzione.
Caratteristiche della porcellana a guscio d’uovo
- Sottigliezza e trasparenza del materiale
- Decorazione con soggetti prevalentemente orientali
- Sonorità del materiale
Curiosità
Questo tipo di lavorazione si riscontra anche anche in Giappone dove sono particolarmente utilizzate le tazze in porcellana a “guscio d’uovo”.