Bronzo cinese antico: un valore perso nei meandri del tempo

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Una lega di rame e stagno, a volte con l’aggiunta di un po’ di piombo, argento o zinco, il bronzo era il primo metallo che gli uomini potevano modellare come desideravano. In Medio Oriente, all’inizio del II millennio aC, il metallo si aggiunse alla panoplia di materiali a disposizione per realizzare utensili, armi, ornamenti, contenitori: l’umanità stava gradualmente abbandonando l’età della pietra per i secoli bronzo. Sono bastati pochi secoli per vedere l’apparizione della metallurgia del bronzo nelle grandi civiltà del continente eurasiatico. I cinesi raggiungeranno rapidamente un livello di eccellenza.

Tradizione del bronzo antico cinese

I bronzi rituali cinesi delle dinastie Shang e Zhou occidentali provengono da un periodo di oltre mille anni dal a.C. 1500, e hanno esercitato un’influenza continua sull’arte cinese. Sono modellati con un intricato motivo e una decorazione zoomorfa, ma evitano la figura umana, a differenza delle enormi figure scoperte di recente a Sanxingdui che celebrano le statue in bronzo come medium religioso.

Le religioni indigene cinesi generalmente non usano o addirittura non rappresentano immagini di culto delle divinità, e la grande scultura religiosa è quasi interamente buddista, risalente principalmente nel periodo compreso dal 4° al 14° secolo e inizialmente utilizza modelli greco-buddisti che arrivano attraverso la Via della Seta.

Il buddismo è anche il contesto per tutte le grandi sculture di ritratti; in netto contrasto con altre parti della Cina medievale, anche le immagini dipinte dell’imperatore erano considerate private. Le tombe imperiali hanno viali spettacolari fiancheggiati da animali reali e mitologici su scala egizia, e versioni più piccole adornano templi e palazzi. Piccole figure e gruppi buddisti sono stati prodotti con grande qualità in vari materiali, proprio come la decorazione a rilievo di tutti i tipi di oggetti, ma il mezzo principe resta il bronzo, oltre alla giada. Gli scultori di ogni tipo erano considerati artigiani

Statua di Buddha in bronzo ed espansione del buddismo

Budh, dalla radice verbale sanscrita (testo religioso indù-buddista), significa risvegliarsi. Lo scopo del Buddismo è quindi il risveglio; il termine Buddha si riferisce a qualsiasi persona benedetta qualificata (bhagavat), non solo ad una divinità da venerare. Questo stadio può essere raggiunto con insegnamenti incentrati principalmente sulla meditazione di Buddha Gautama, traendo l’energia necessaria delle statue del budda in bronzo. Pratiche per trovare le cause della sofferenza umana e la verità della sua estinzione.

Una storica statua di Buddha in bronzo ha i seguenti attributi:

  • Testa rasata con un copricapo (una sporgenza nella parte superiore della testa o della crocchia);
  • Lobi delle orecchie allungati (con gioielli pendenti);
  • Semplice indumento che avvolge il corpo (stola);
  • Occhi tranquilli (semichiusi o chiusi) e un terzo occhio formato da una pietra preziosa.

Siddharta Gautama è un giovane principe della dinastia Shakya. È un principe guerriero che è spesso raffigurato con bei lineamenti. All’età di 29 anni, il principe lasciò la vita di palazzo e gradualmente divenne Buddha Shakyamuni alla ricerca di un rimedio contro la sofferenza degli uomini e degli esseri. Raggiunse il risveglio della bodhi per la prima volta all’età di 35 anni.

Un Buddha che ha raggiunto il nirvana è libero da tutti i legami, il che significa da ogni sofferenza. Tuttavia in questa fase e con i trentadue segni (ricerca dell’illuminazione), il corpo del Buddha è ancora vulnerabile.

Tre tipi di risveglio classificano lo stato di Buddha, le statue da utilizzare nelle diverse fasi della meditazione sono:

  • Buddha solitario, uno che ha raggiunto l’illuminazione da solo, ma rimane incapace di insegnare il Dharma e non può liberare altri esseri (Risveglio sotto l’Albero della Bodhi):
  • Buddha Arhat che raggiunge il nirvana attraverso l’insegnamento;
  • Puro e perfetto Buddha Samyaksambuddha (seguendo il sentiero del Bodhisattva), tutto il cattivo karma è scomparso (totale invulnerabilità).

Dagli oggetti d’antiquariato alle creazioni più moderne, le statue buddiste sono straordinari oggetti da collezione, oltre che orpelli necessari per la meditazione, le quali possono essere di grande valore. Ecco a cosa prestare particolare attenzione quando si acquista una statua buddista.

Fattore 1: il tipo di statua

Il buddismo ha una serie di divinità, tra cui Tara, Mahakala, Yaksha, Deva o persino Bodhisattva. Queste divinità sono varie forme del Buddha, o rappresentano spiriti asiatici o divinità locali che hanno integrato la tradizione buddista e hanno preso il loro posto accanto al Buddha. Il tipo di statua, il suo stile, la sua posizione e l’iconografia rappresentata contribuiscono a determinare il valore dell’oggetto. Puoi dedurre il significato di una statua buddista analizzando la sua postura (Āsana) e la posizione delle sue mani (Mudrā). Ogni posa tradizionale si riferisce a un evento della vita o delle vite passate del Buddha storico. Ce ne sono più di 100.

Fattore 2: periodo e regione di origine

Le antiche statue in bronzo dorato provenienti dalla Cina e dal Tibet sono attualmente le più ricercate. Sono quindi oggetti da collezione di grande valore.

Fattore 3: condizione

Acquista sempre statue buddiste di buona qualità; migliore è lo stato di conservazione, più è probabile che mantengano valore. E ricorda, i restauri non hanno sempre un impatto negativo sul prezzo.

Altre caratteristiche

Ci sono molte altre caratteristiche che contribuiscono al valore della statua buddista. In alcuni casi, una statua ha un’indicazione del suo periodo, una data o il nome del commissario che l’ha venduta. Questa informazione conta nella stima del valore di un antico perché permette di ripercorrere la sua storia e la sua storia.

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