Nell’antiquariato orientale la tecnica pittorica degli acquerelli cinesi è la più utilizzata in assoluto.
In Cina, sin dal suo nascere, si è sottolineato l’aspetto didattico della pittura ad acquerello, vista come strumento capace di educare e sviluppare quei valori che regolano i rapporti umani.
Gli acquerelli Cinesi antichi
Nulla quanto la pittura, riflette la storia dell’anima cinese, perché il pittore in Cina non era solo un artista di professione ma un filosofo, un saggio.
Per questo i Cinesi consideravano la pittura con gli acquerelli orientali “la perfezione del sapere”, l’espressione del livello culturale e dell’integrità morale di un pittore.
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La pittura e la calligrafia cinesi sono arti sorelle.
Quando il disegno ad acquerello non riesce ad esprimere in pieno i sensi dell’artista, questi lo completa con una poesia. In altri casi la poesia stessa puo’ essere l’oggetto del dipinto. Per questo pittura, poesia e calligrafia sono cosi’ profondamente legate e integrate tra loro. Se a questo aggiungiamo l’abitudine di applicare ai propri lavori il sigillo personale, lo spirito della pittura ad acquerello cinese e’ realizzato nella sua forma completa.
Pittura Cinese: il paesaggio come protagonista
La pittura paesaggistica era considerata la forma più alta della pittura cinese, e generalmente ancora lo è. Il periodo dalle Cinque dinastie arrivando ai Song settentrionali è noto come la “grande età del paesaggio cinese”. Nel nord Jing Hao, Guan Tong e altri dipinsero figure di montagne torreggianti. Usavano forti linee nere, sfumate a inchiostro, pennellate secche e tratteggiate per suggerire la pietra ruvida.
Nel sud molti artisti dipinsero le colline e i fiumi della loro campagna nativa con pennellate più morbide, strofinate. Questi due tipi di scene e di tecniche divennero gli stili classici della pittura paesaggistica cinese.
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