Bruno Morassutti è stato un architetto italiano nato a Milano nel 1921 e scomparso nel 2008 a Venezia.
Morassutti si è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1945 e ha iniziato la sua carriera lavorando con Gio Ponti. Nel corso della sua carriera, ha realizzato numerosi progetti di architettura, urbanistica e di restauro in Italia e all’estero, tra cui il restauro del Palazzo della Ragione a Padova e il progetto per il Centro Civico di Jesolo.
Morassutti ha inoltre svolto un’intensa attività accademica, insegnando presso il Politecnico di Milano, la Facoltà di Architettura di Venezia e la Columbia University di New York. È stato anche membro di importanti istituzioni culturali, come l’Accademia Nazionale di San Luca e il Consiglio Superiore dei Beni Culturali.
Una delle opere di Morassutti è la cosiddetta Casa a Tre Cilindri
L’edificio residenziale noto come “casa a tre cilindri” si trova a Milano, nel quartiere di San Siro, nella periferia nord-occidentale della città, precisamente al civico 27 di via Gavirate.
Realizzata tra il 1959 e il 1962 su progetto di Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, la costruzione è diventata famosa per la sua forma insolita e rappresenta una delle opere più conosciute dei due architetti.
Storia della realizzazione
Una cooperativa di funzionari statali commissionò la costruzione dell’edificio agli architetti Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti. La richiesta era quella di avere appartamenti luminosi e indipendenti l’uno dall’altro .
La realizzazione del progetto dovette affrontare diverse difficoltà, come le regole urbanistiche restrittive dell’area circostante, situata in un quartiere giardino di palazzine isolate all’interno di giardini privati, e l’irregolarità del lotto. Tuttavia, fu proprio dalla combinazione di queste sfide che emerse l’idea innovativa dei “tre cilindri”.
La costruzione dell’edificio iniziò nel 1959 e fu completata nel 1962.
Caratteristiche della costruzione
L’edificio sorge in una posizione centrale su un lotto di forma irregolare che si estende lungo via Gavirate, caratterizzato da un’abbondante presenza di verde. La pianta dell’edificio è costituita da tre elementi cilindrici a torre, ciascuno composto da tre piani, posizionati a triangolo e collegati da un elemento centrale vetrato che ospita le scale e gli ascensori.
All’interno di ciascuno dei tre cilindri si trovano un appartamento per piano, per un totale di nove unità abitative. Aggiungendo l’appartamento del custode, situato al piano terra di uno dei cilindri (mentre negli altri due il piano terra è libero), il numero totale di unità arriva a dieci. In cima all’edificio si trovano tre terrazze-giardino.
La struttura portante dell’edificio è costituita da tre cilindri sostenuti da una grande colonna centrale, che ospita anche gli impianti tecnici. Dalla base al primo piano, la colonna si espande e si divide in vari setti murari. Questo particolare schema statico è stato progettato dall’ingegnere Aldo Favini, un collaboratore di lunga data di Mangiarotti e Morassutti.
La struttura libera dell’edificio ha permesso di progettare appartamenti con grande libertà, riflessa anche nell’aspetto esterno. Le facciate esterne presentano fasce continue in cui le finestre si alternano a pannelli di legno.