Il corallo ha da sempre esercitato un grande fascino sugli uomini, tant’è che già arabi ed alchimisti lo utilizzavano secoli addietro ritenendo che possedesse virtù medicinali. Persino Plinio il Vecchio, vissuto nei primi anni dopo Cristo, parla del potere cicatrizzante del corallo.
Nel tempo, al suo utilizzo curativo o di portatore di buona sorte, si è aggiunto l’aspetto ornamentale, ancora oggi estremamente diffuso.
In particolare, il corallo viene spesso utilizzato per la creazione di monili come collane, anelli o orecchini di gran pregio, rappresentando in alcuni casi anche un vero e proprio investimento.
Ma quante e quali tipologie di corallo esistono? Scopriamolo insieme!
Corallo: ecco tutte le principali varietà
Sostanzialmente i coralli vengono classificati secondo il colore ed il luogo in cui vengono pescati.
Nello specifico, non è semplice dare una risposta al perché il corallo sia di un colore anziché di un altro e la motivazione risiede nel fatto che la colorazione dipende da tanti fattori come la luce, il livello di profondità e a tipologia di mare in cui si trovano, che si combinano tra di loro dando vita alle bellissime sfumature che tutti conosciamo.
Inoltre, in natura è possibile assistere allo sbiancamento dei coralli, ossia un fenomeno che si verifica quando questi reagiscono a situazioni che sono fonte di stress come, ad esempio, il riscaldamento globale, le malattie del corallo o il verificarsi di cambiamenti nella composizione chimica dell’acqua.
Vediamo adesso le principali tipologie di corallo che vengono utilizzate per la lavorazione di bellissime creazioni.
- Il corallo mediterraneo (corallium rubrum) viene raccolto in tutta l’area del mediterraneo ed in particolare in Italia, Grecia, Jugoslavia, Francia, Spagna,Marocco e Corsica. I colori vanno dall’arancio al rosso scuro e la profondità in cui si forma oscilla fra i 30 ed i 200 metri sott’acqua.
- Il corallo di Sciacca (corallium rubrum), come suggerisce il nome, viene raccolto nel mare di Sciacca, in Sicilia. I colori in questo caso abbracciano tutte le tonalità dell’arancio, dal chiaro allo scuro.
- Il corallo hawaiano è noto anche come Deep Sea per via della profondità in cui viene raccolto, ossia tra 1000 ed i 2000 metri sott’acqua. I colori vanno dal rosa pallido al rosso chiaro e l’aspetto è vitreo e brillante.
- Il corallo giapponese (paracorallium japonicum) ha rappresentato tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 la fonte principale per la produzione italiana, soprattutto nelle zone di Torre del Greco, Napoli.
- Il corallo asiatico viene raccolto nelle acque del Giappone e si trova ad una profondità tra i 200 ed i 300 metri.
Inoltre, il corallo giapponese viene ulteriormente classificato a seconda del colore per cui abbiamo:
- Corallo rosa giapponese noto anche come corallo Boké o corallo pelle d’angelo. Si tratta della tipologia più rara in assoluto, sebbene spesso venga confusa, dai meno esperti, con altri coralli rosa ed è anche la varietà più pregiata e più costosa.
La valutazione del corallo pelle d’angelo è al grammo e dipende da fattori come la dimensione del pallino o del cabochon, dal colore, dalla purezza del pezzo e dal tipo di taglio. Comunque, si parla per un prezzo al grammo che oscilla attorno ai 100.000€!
Si tratta di coralli dal colore compatto ma che presentano, quasi sempre a meno che non si tratti di esemplari pregiatissimi e rarissimi, un’anima bianca che percorre il gioiello.
- Corallo rosso giapponese che si suddivide ulteriormente, a seconda della tonalità di rosso raggiunta, in: corallo aka o moro contraddistinto da una colorazione di rosso scuro ed in corallo momo o cerasuolo che invece indica i coralli rosso vivo.
Il corallo aka o moro è una tipologia difficile da lavorare e per questo è più diffuso nelle forme ramificate anziché in quelle sferiche. È chiamato anche “sangue di bue” per via del rosso scuro che lo caratterizza.
Si tratta di un corallo pregiato, che può raggiungere valutazioni davvero elevate.
- Corallo momo o cerasuolo (corallium elatius) presenta la caratteristica di essere attraversato lungo tutto il cespo da un’anima, ossia una venatura bianca che lo rende facilmente riconoscibile e che ne attesta l’autenticità.