Quando si parla di vasi cinesi antichi, si pensa prima di tutto all’arte ceramica. Di grande pregio estetico, i manufatti legati a questa tradizione hanno conquistato l’interesse di tantissimi collezionisti, ma anche di numerosi appassionati di arte che, pur privi di velleità di acquisto, sono rimasti incantati davanti alla finezza dei colori e dei disegni.
Ogni volta che si nominano i vasi cinesi, capita anche di fare riferimento ai falsi. Per questo motivo è fondamentale conoscere, anche se a grandi linee, la storia di questi manufatti. In questo modo è possibile non solo evitare truffe, ma anche immergersi in un percorso artistico e culturale di grande fascino.
A questo punto, non resta che immergerci nelle principali tappe!
Ceramica cinese: i principali step storici
I vasi cinesi antichi sono legati a un materiale su tutti: la ceramica. I primi manufatti in ceramica, in Cina, hanno iniziato a fare la loro comparsa nell’ultimo periodo del Paleolitico. Da lì, la ceramica è stata interessata da uno sviluppo a dir poco notevole. Molto importante è ricordare l’inizio della produzione dei cosiddetti vasi blu e bianchi, avviata sotto la dinastia degli Yuan. La realizzazione di questi manufatti, ancora oggi considerati tra i migliori esempi dell’arte vasaia cinese, vide il culmine negli anni della dinastia Ming.
L’esempio della Cina nell’arte vasaia è un vero faro! Per capirlo, basta ricordare che i vasi cinesi antichi hanno ispirato tantissimo anche l’arte coreana. Nel 108 a.C., la Cina occupò la Corea. Questo evento costituì l’inizio di un periodo di sinergia tra i mondi culturali dei due Paesi.
Come già detto, lo stile della ceramica cinese cominciò a influenzare profondamente l’arte coreana. Tra gli esempi più felici al proposito, ricordiamo le ceramiche blu e bianche, vasi realizzati utilizzando anche l’ossido di cobalto.
Da ricordare per importanza e imponenza la dinastia Qing (1644 – 1911) che venne subito dopo la dinastia Ming. Uno dei nomi più celebri è sicuramente quello dell’imperatrice Cixi che fù leader della cina per ben 47 anni.§
Questa dinastia ha regalato agli appassionati del genere tra i più belli vasi antichi cloisonne.
Anche il Giappone, Paese vicinissimo alla Cina, ha subito l’influenza dell’arte vasaia dell’immensa terra del Fiume Giallo.
A testimoniare tutto questo ci pensano i meravigliosi vasi sancai, caratterizzati dalla presenza di tre colori. Questi manufatti, hanno vissuto una particolare popolarità durante la dinastia dei Tang. Secondo gli storici dell’arte, furono questi vasi a introdurre in Giappone la cultura del colore.
Dall’inizio del XVII secolo in poi, in Giappone si sviluppò una tradizione di arte vasaia autoctona, sempre su modello cinese e con influenze che arrivavano anche dalla Corea.
Il successo dei vasi cinesi nel mondo
I vasi cinesi antichi hanno riscosso un successo a dir poco sorprendente nel corso del tempo. La corte imperiale, ha dato un forte impulso all’arte vasaia cinese. Questo ha portato, nel corso del tempo, alla riproduzione di pezzi delle dinastie precedenti.
In alcuni casi, questa situazione può creare delle complicazioni, dovute in particolare alla difficoltà di collocare cronologicamente i vari elementi. I falsi, in varie epoche, hanno letteralmente costellato la storia dei vasi cinesi antichi.
Riproduzione di manufatti delle dinastie precedenti furono realizzati già dal XVIII secolo. Per avere le idee chiare sulla data di fabbricazione, però, si può ricorrere a un espediente tecnico, ossia quello della termoluminescenza. Grazie a questa tecnica, si ha modo di analizzare le proprietà di cristalli come il quarzo e di analizzare l’energia accumulata a livello atomico.
Utile per la datazione dei vasi cinesi antichi è anche il carbonio-14. Nello specifico, questa metodologia non è la migliore per i vasi di ceramica, dal momento che i vasi realizzati in questo materiale non sono composti di materia organica.
Come riconoscere un vaso cinese originale
Vediamo ora, in linea generale, qualche consiglio per riconoscere un vaso cinese originale. Essenziale, a tal proposito, è controllare la presenza di macchie di ruggine. La loro rilevanza è fondamentale, dal momento che sono segno dell’ossidazione del ferro presente nella creta. Prima che questo processo si verifichi, ci vogliono diversi secoli. Ecco perché è considerato un segno di autenticità dei pezzi.
Un altro aspetto da non sottovalutare è lo smalto opaco. Se un vaso è antico, il materiale per forza dovrà presentarsi in questo modo. Cosa dire, invece, delle imperfezioni che caratterizzano la maggior parte dei vasi antichi cinesi? Nella maggior parte dei casi, si tratta di incrinature dovute al raffreddamento troppo rapido della ceramica.
Attenzione anche alla simmetria perfetta che, in molti casi, può essere il segno di una produzione in serie e di un vaso che di antico non ha nulla!
Per concludere, ricordiamo che per riconoscere un vaso cinese antico è particolarmente indicativa l’assenza, sulla base, della finitura tipica di una determinata dinastia. Questo succede perché, generalmente, chi falsifica lavora partendo da foto caratterizzate proprio dall’assenza della base.
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